Wingfoil vs kitefoil – quali sono le differenze fra le due discipline?
Due approcci diversi per sfruttare il vento
Il kitefoil è una disciplina nata per surfare anche in giornate con venti lievi (intorno ai 10 nodi). La tavola si sposta a pelo dell'acqua sfruttando la forza dell'aria sopra il livello del mare grazie a una vela (o aquilone) che il rider manovra tramite cavi. Diversamente, il wingfoil utilizza un’ala simile a quella del windsurf ma più piccola e, soprattutto, svincolata dalla tavola. La vela viene retta dal rider con entrambe le mani e permette di direzionare la tavola con più libertà. Va da sé che la differenza principale fra queste due discipline sta proprio nel “motore” capace di sfruttare i venti. Dunque, quando si lancia la sfida wingfoil vs kitefoil, si mettono immediatamente a confronto le due ali.
Attrezzatura wingfoil e kitefoil: l'importanza del vento
L'ala da wingfoil e quella da kitefoil
Come accennato, in questi due attrezzi sta la differenza sostanziale fra le discipline. In entrambi i casi l'obiettivo è quello di sfruttare i venti deboli per planare sull'acqua. Secondo alcuni rider, l’ala da wingfoil permette di arrivare a questo risultato in condizioni di vento ancor più limitate. D'altra parte, il kitefoil riesce a sfruttare le correnti ad altezze diverse da quelle del livello del mare (alcuni hanno provato cavi di oltre 35 metri).
Tavola da surf e hydrofoil: riduzione attrito
Le discipline hanno in comune la tavola. Diversamente dal surf, l'hydrofoil è pensato per ridurre l'attrito con l'acqua e, dunque, per raggiungere velocità elevate con meno potenza. Ancora una volta, questo aspetto è fondamentale per surfare in condizioni di vento debole sia in mare sia in bacini chiusi.
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